Sant’Antonio abate

La festa di Sant'Antonio Abate a Palestrina rappresenta per la città un momento di grande solennità religiosa e di profonda partecipazione popolare.

Il momento più popolare, ma al tempo stesso di grande devozione, è la lunga sfilata che transita di fronte la chiesa in piazza del Carmine, con la benedizione degli animali e dei mezzi di trasporto moderni. Con questa festa la città di Palestrina coglie un momento importante per ribadire il suo senso di comunità poiché la sfilata finisce per trasformarsi in una grande occasione per rinnovare il rapporto fra la città che si sviluppa e il suo passato.

La devozione a Sant'Antonio Abate, protettore degli animali, è diventata così nel corso dei secoli un'occasione di fede e devozione che testimonia l'unione fra l'intera comunità e il culto al Santo, attraverso il ruolo rivestito dalle Associazioni laiche di fedeli: i Mulattieri, i Carrettieri e i Bovari (o Bovattieri).

Per la città di Palestrina la festa di Sant'Antonio Abate è un appuntamento inscindibile e imperdibile, partendo dagli adulti fino ad arrivare ai tanti bambini e ragazzi che partecipano durante tutta la giornata del 17 Gennaio ai diversi momenti della ricorrenza, che ha inizio con la messa mattutina delle otto e termina con le cene conviviali dei membri delle tre Associazioni.

La festa di Sant'Antonio abate il 17 Gennaio a Palestrina è conosciuta fin dal Cinquecento. Essa costituisce un patrimonio storico religioso di straordinaria importanza, probabilmente pari solo alla festività e ai riti in onore del Santo Patrono Agapito del 18 Agosto.

A Sant'Antonio Abate la città affidò fin dal Rinascimento, come riporta il padre carmelitano Antonio Pennazzi, la salvezza del bestiame e la protezione dagli incendi. Egli ricorda che alla solennità in onore del Santo partecipavano i Canonici del Capitolo della Basilica Cattedrale di Sant'Agapito, i Padri Trinitari di Santa Lucia e i frati del Convento di San Francesco, che il 17 Gennaio si riunivano per la celebrazione mattutina, per il pranzo e per i vespri.

Presiedevano le celebrazioni i Principi Colonna. Proprio loro saranno gli artefici del connubio della città con il Santo suggellandolo con l'edificazione di una cappella nella Chiesa di Sant'Antonio abate nella quale fecero rappresentare sulla volta, fra le decorazioni in stucco, i simboli delle arti e dei mestieri delle antiche corporazioni della città. La famiglia Colonna il giorno della festa, come primo atto di devozione conduceva presso la chiesa nel quartiere del Borgo i cavalli per la benedizione, seguita dai Mulattieri in solenne cavalcata. Questi intervenivano alla solennità religiosa con il bacio della reliquia da parte di colui che era stato eletto o sorteggiato in quell'anno dai membri dell'Associazione (come attualmente ancora accade prima della festa con il rituale del "bussolamento" che decreta colui che condurrà il corteo portando la "bandiera" con il simbolo dell'Associazione). 

La Sfilata

Il culmine della giornata del 17 Gennaio è la sfilata che conduce i diversi mezzi di trasporto a ricevere l'annuale benedizione di fronte la chiesa di Sant'Antonio Abate. Questo momento, di grande interesse sia per la devozione espressa dai cittadini che per il loro entusiasmante folklore, è organizzato e si svolge sotto l'attenta supervisione delle tre Associazione dei Carrettieri, dei Mulattieri e dei Bovari.

È un momento di grande fascino e partecipazione, in occasione del quale i singoli partecipanti con i loro mezzi di trasporto confluiscono verso la chiesa predisponendosi per ricevere la benedizione del parroco. La grande affluenza prevede che i diversi cortei abbiano inizio in luoghi e momenti diversi della giornata affinché fra le anguste viuzze del quartiere non si creino complicati ingorghi.

I Mulattieri con i loro muli, i Carrettieri con i loro cavalli e oramai con i loro mezzi di trasporto meccanico, i Bovari con i loro mezzi motorizzati utilizzati per tutte le pratiche agricole, sfilano lungo le strade della città fino alla chiesa. Non può mancare la benedizione, entrata in voga nel corso degli ultimi decenni, dei mezzi di trasporto degli adulti, come le automobili, e di quelli dei più giovani, come gli scooter, senza dimenticare i singoli animali da casa che vengono portati dalle persone a ricevere la benedizione e la protezione di Sant'Antonio abate.